Informiamo tutti i lavoratori dell’ASL Salerno che con la mensilità di maggio 2025 verrà erogato il saldo della produttività collettiva.
Su questo punto occorre fare chiarezza su quanto fatto circolare da un sindacato riguardo alla produttività collettiva anno 2023.
Innanzi tutto se ci sta un residuo lo si sa perchè l’ASL Salerno lo ha comunicato a tutti e ci ha chiesto come lo volessimo redistribuire.
In prima istanza l’ASL Salerno propose di utilizzarlo per abbattere il contenzioso economico rispetto alle indennità non pagate sulle giornate di ferie, come da sentenza dell’Alta Corte di Strasburgo.
Tutte le sigle sindacali, nessuna esclusa, dissero di no e si è preferito redistribuire quelle quote a saldo della produttività collettiva.
Questo saldo si è raggiunto togliendo dal relativo fondo quanto già pagato mensilmente, e quanto richiesto dall’azienda per ripianare il debito che loro, grazie anche a qualche sindacato, anzi tutti tranne noi, che tale accordo lo ha firmato.
Risultato per ripagare il debito di € 1.800.000,00 annuo per sei anni, questi soldi li hanno tolti dalla produttività collettiva, altrimenti qualche illuminato sindacalista ci dovrebbe spiegare da dove li hanno presi.
In definitiva, se anziché firmare questo accordo capestro per i lavoratori, oggi ci troveremmo a dividere la somma attuale più il 1.800.000,00 € che usano per ripianare il debito.
Lo capirebbe anche un bambino cosa hanno fatto, non hanno tolto le quote mese per mese ma le hanno tolte a saldo, ovvero hanno fregato i lavoratori.
Se questo è il modo di fare sindacato per i prossimi tre anni, allora NURSIND non accetterà nessuna alleanza precostituita ma si confronterà sui temi di volta in volta, e solo per assicurare ai Lavoratori il miglior trattamento.
Ciò detto, se ancora non era stato erogato il saldo della produttività collettiva, è stato solo perché non tutti i macrocentri avevano redatto le schede di valutazione e nessuno, tranne NURSIND, ha sollecitato l’azienda a completare il percorso.
Per noi parlano i fatti, non le chiacchiere di chi continua a vendere fumo.